giovedì 16 novembre 2017

Robot nei fumetti

In contemporanea con i romanzi fantascientifici si può vedere che, i robot, all'interno dei fumetti, compaiono prestissimo. Tra le prime comparse che hanno bisogno di essere ricordate c'è Astroboy, che fu creato agli inizi degli anni '50 dal giapponese Osamu Tezuka. La sua storia è particolare perché dopo esser stato creato dal padre scienziato su una base umana (il figlio di quest'ultimo era deceduto in un grave incidente), il giovane robot Astroboy diventa in poco tempo  protettore di una Terra ove vigono le tre leggi della robotica di Isaac Asimov. Soprattutto mediante la trattazione di una serie di temi particolarmente importanti come il razzismo e la clonazione, Tezuka già con quest'opera dimostra di precorrere i tempi e le mode dei suoi tempi. Anche quando parliamo del vecchio supereroe  Superman, possiamo dire che ha incontrato e si è servito di molti robot già molto tempo fa: infatti, già negli anni 50, troviamo molti  super-robot creati da lui stesso, e in tutto e per tutto a lui simili, anche se, molto più facili da distruggere; però lo servivano in modo egregio almeno in vista della tutela della propria identità segreta. Sebbene lo avessero seguito per molti anni, successivamente vennero trovati invadenti ed eliminati completamente con una scusa banalissima, ossia il fatto che l'inquinamento li aveva messi fuori combattimento mettendone fuori uso i circuiti. Nella storia attuale, invece, Superman non ha mai creato e fatto uso di robot-sosia di alcun tipo.Attorno agli anni 50/60, anche Batman e il suo fido compagno Robin si sono fatti sostituire da Robot-sosia, nonché altri robot erano inviati dal cattivo di turno e scorrazzavano qua e là già a partire dagli anni '40 volendo dare filo da torcere ai vari eroi. Anche se, in effetti, possiamo dire con certezza che la DC Comics non ha mai fatto un uso dei robot così grande come invece ha fatto e fa tuttora la Marvel: i Fantastici Quattro, infatti, si trovano a dover combattere non solo con robot, ma anche con gli incredibili androidi del Pensatore Pazzo, essendo tutta la loro storia collegata ad un doppio filo con questi esseri di latta. Dall'altra parte, Iron Man è, a tutti gli effetti, un cyborg: in origine, infatti, la sua armatura lo proteggeva semplicemente  dalla scheggia di bomba esplosa che stava per entrargli nel cuore, e, quindi, era costretto a indossare perennemente la piastra pettorale. Più avanti, lo stesso Tony Stark, che in fin dei conti aveva dato vita al cyborg, si è tolto la scheggia ma, a causa di un incidente, si è fatto impiantare un chip nella colonna vertebrale per poter camminare. Nello S.H.I.E.L.D. , poi, vanno molto di moda gli L.M.D., ovvero "Life Model Decoy", androidi usati per sostituire i personaggi più importanti nel caso di possibili attentati. Anche Spider-Man, nonostante non avesse a che fare molto con la tecnologia, è costretto a combattere con un robot molto cattivo già da uno dei primi film di "Amazing Spider-Man" datati 1964. Quindi gli esempi di soggetti robotici nei film nella Marvell sono tantissimi : da Ultron il malvagio robot di adamantio, al cyborg Deathlok col  suo quasi gemello Coldblood, Machine Man, Jocasta, la Torcia Umana originale che risale agli anni 40, la Visione, Testa di morte ecc. Nella DC Comics, al contrario,  non sono poi tanti: Cyborg (dei Teen Titans), Red Tornado (della vecchia Justice League), Matrix l'androide mutaforma che successivamente si è identificata in  Supergirl, il vecchio Brainiac, Robotman della Doom Patrol ecc.Una cosa molto strana e su cui bisogna posare un attimo lo sguardo è che nonostante la presenza dei robot nella fantascienza e nei fumetti sia contemporanea, nei fumetti dei supereroi non sembrano mai essere arrivato le tre leggi della robotica create da Isaac Asimov: i robot dei fumetti, infatti, hanno sempre l'obiettivo di fare stragi di innocenti o altre vigliaccherie, finché non interviene l'eroe che va a fermarli divenendo, quindi, sempre più macchine di morte e distruzione. Tale filone lo si può trovare soprattutto nelle serie della Marvel UK come ad esempio Death's Head, e in quelle in cui si rinvengono dei mutanti X. Un esempio ce lo abbiamo con le Sentinelle e i Ravagers in X-Men, nonché la grande quantità di personaggi con elementi meccanici che si inseriscono nelle pagine degli Uomini X. Oltretutto, possiamo far riferimento anche ai tantissimi soggetti corazzati di armatura robotizzata che, sulle orme di Tony Stark, sono divenuti sempre di più. La cosa più interessante è che i vari autori Marvel hanno dato differenti visioni di un medesimo personaggio; come per esempio, la drammaticità del robot l'Ultron di Ann Nocenti che non trova alcun paragone in quasta casa cinematografica, in cui questo malvagio non era mai stato visto come una persona che si poi si è sposato con la bella umana Scarlet, sotto la regia di Steve Englehart; diversamente da quanto accade con John Byrne dal quale è stato identificato come un freddo robot privo di qualsiasi emozione. Machine Man, poi, inventato dal grande Jack Kirby, è un personaggio molto interessante in quanto consapevole di essere un meccanismo creato dall'uomo infonde l'importantissimo messaggio secondo cui l'umanità va oltre l'essere fatti di carne ed ossa. Tale soggetto nonostante sia stato molto profondo è stato però poco e male utilizzato.  Solo con la miniserie Machine Man di Tom DeFalco & Barry Windsor-Smith si è visto sotto le sembianze con cui veramente era stato creato. Comunque, dopo quanto detto, possiamo aggiungere che la serie più significativa riguardante i robot, non è né Marvel né DC, ma Valiant:  Magnus Robot Fighter. Magnus, protagonista di un western riportato nel futuro, è un personaggio che presenta caratteristiche molto vicine a Tex Willer - ricordiamo, infatti, che la prima serie degli anni 60 fu importata in Italia proprio dalla casa editrice di Bonelli sulla mitica Collana Oceano. Al posto delle pistole, Magnus usava le mani, anche se risultò essere svelto quanto Tex, nonché fu identificato come intollerante nei confronti delle autorità molli e corrotte sempre come Tex , mentre i robot con cui combatte sostituiscono, appunto, gli Indiani. Magnus fa parte di un mondo in cui la maggior parte dei robot è dotata di sensibilità e sentimenti e lui, dall'altro lato è sempre pronto a combattere per difendere gli innocenti e i deboli, siano essi esseri umani o robot. All'interno della prima serie, creata dalla Valiant, egli riesce a sventare una guerra tra robot che si ribellavano al genere umano e umani stessi in un modo che ricorda molto Tex, che fa la medesima cosa per gli indiani. Nella serie di Magnus, in definitiva, i robot sono sempre identificabili come tali, l'unica differenza rispetto alla realtà è che sono dotati di sentimenti come gli esseri umani. Gli autori hanno fatto perno su ciò riuscendo, così, a realizzare cose davvero impressionanti come per esempio quella in cui un robot, sempre dotato si sentimenti viene rapito e legato contro volontà ad un tavolo operatorio per essere vivisezionato, o meglio smontato senza preoccuparsi delle urla che egli emanava per il troppo dolore da sopportare. Naturalmente, Magnus interverrà per proteggere questo robot sapendo in cuor suo che esso ha qualcosa in più anziché solo circuiti guasti come, invece, dicono i vivisezionatori. Partendo da tali premesse gli autori della Valiant hanno dato vita a storie veramente buone, le quali hanno come obiettivo quello di analizzare i vari aspetti della vita robotica in via molto moderna, anche se priva di quell'eccessivo tecnicismo che, dall'altra parte ritroviamo nella rivista italiana Cyborg. Un'utilizzazione dei Robot in maniera più che benevola la ritroviamo anche in Nathan Never, in cui ne ritroviamo di tutti i tipi partendo da quelli tradizionali fino ad arrivare agli androidi e cyborg. All'interno di essa si fa comunque capo alle leggi della robotica sebbene gli autori abbiano trovato mezzi e modi per aggirarle creando androidi dotati di una grade personalità.

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